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Ambiente

Auto elettriche, perché il riciclo delle batterie è il grande problema da risolvere

By 12 Aprile 2019No Comments

Si tratta del grande problema delle auto elettriche, capaci di emettere zero inquinanti durante l’utilizzo su strada ma che per una vera sostenibilità nel ciclo di vita dipendono dalla produzione delle tecnologie, dell’elettricità con cui ricaricano le batterie e dallo smaltimento delle batterie al litio alla rottamazione.

Proprio questo elemento è stato finora il principale tallone d’Achille, perché nessuno sembrava sapere realmente come recuperare i materiali presenti nelle celle e in modo particolare proprio il litio.

Adesso però è stato sviluppato proprio in Italia il processo per il recupero a fine vita dei preziosi materiali contenuti nelle batterie al litio, quelle dei computer, degli smartphone e delle auto elettriche e ibride di ultima generazione.

Oltre al litio, il riciclo Made in Italy delle batterie al litio consente anche il recupero di Nichel, Cobalto, Manganese contenuti negli accumulatori. Si tratta di materiali importanti da recuperare, tra i quali soprattutto il litio – che dà il nome alle batterie – e il cobalto hanno attirato negli ultimi mesi l’attenzione mondiale. Questo a causa della forte concentrazione delle riserve e della produzione attuale del cobalto nella Repubblica Democratica del Congo e del litio in Sudamerica. Attualmente le batterie al litio in Europa finiscono in gran parte in Germania, dove ci sono operatori industriali in grado di recuperare correttamente i componenti e parte dei materiali.

Molti dei processi applicati, però, non sono in grado di recuperare correttamente proprio Litio, Manganese, Cobalto, Nichel. Il giro d’affari potenziale del riciclo Made in Italy per le batterie al litio è enorme. Il processo messo a punto da Cobat e CNR ICCOM di Firenze rappresenta un’ottima notizia per lo sviluppo di una filiera industriale di pura economia circolare nel nostro paese. Il Cobat ha individuato partner industriali per far rimanere in Italia l’innovazione, facendo nascere il primo impianto di recupero. (Fabio Orecchini)

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