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HACCP

Dolci tentazioni o dolci pericoli?

By 12 Aprile 2022No Comments

Invitanti, profumate, di tutti i colori e di tutte le forme, attraggono da sempre grandi e piccoli. Che sia per un piccolo spuntino, una sfiziosa pausa o un piacevole passatempo durante un film o una passeggiata, le caramelle hanno milioni di fan un po’ ovunque. Le troviamo confezionate o sfuse, nei supermercati, nei negozi di dolciumi, nei cinema, sulle bancarelle, in grandissimi espositori in cui ci si può servire autonomamente. Ma cosa sappiamo effettivamente su di loro? Quali sono le condizioni di conservazione e di offerta più idonee a garantire la sicurezza di questi alimenti?

Se per le caramelle confezionate ci auguriamo che vengano seguite, negli stabilimenti, le giuste prassi di produzione e confezionamento, per le caramelle vendute sfuse negli espositori self-service, qualche dubbio sulla sicurezza alimentare e la corretta applicazione del sistema HACCP in questi casi potrebbe sorgere.

La prima questione da approfondire è se le condizioni di conservazione e di offerta sono adeguate ad impedire possibili contaminazioni di tipo fisico, biologico e microbiologico. In termini più concreti la questione rimane nelle mani degli ispettori sanitari, i quali hanno il compito di verificare l’idoneità delle misure applicate negli esercizi commerciali: la regolare pulizia degli spazi di vendita e dei contenitori attraverso la corretta attuazione del sistema HACCP; l’analisi e il monitoraggio dei rischi; la formazione dei dipendenti.

Ma cosa contengono questi sfizi golosi? Se vogliamo appurare la loro sicurezza, dobbiamo accertarci non solo di come e dove questi prodotti ci vengono venduti ma anche della loro composizione. La direttiva europea riguardante l’etichettatura (dir. 2000/13/CE, recepita in Italia con d.lgs. 27.1.92 e successive modifiche), infatti, prescrive di informare i consumatori sulle caratteristiche dei prodotti, anche nell’ipotesi in cui essi siano venduti sfusi, come in questo caso le caramelle. Quando gli alimenti sono privi di imballaggi e di etichette l’elenco degli ingredienti deve essere riportato su un cartello, dove compaiono anche gli eventuali allergeni (es. latte, cereali contenenti glutine, uova, anche in tracce o in forma derivata).

E se guardiamo le etichette con occhio critico non possiamo non soffermarci sulla grande quantità di coloranti, additivi e conservanti che questi prodotti contengono. Seppure sempre entro i limiti di legge, la presenza di questi composti fa destare non poche preoccupazioni, se consideriamo inoltre il fatto che una buona parte dei consumatori di questi prodotti sono bambini. Nonostante i quantitativi presenti non rappresentino di per sé un pericolo per la salute del consumatore, la presenza di più coloranti nello stesso prodotto e l’insieme di tutti gli altri i coloranti presenti in altri alimenti assunti quotidianamente (bevande aromatizzate, dessert, gomme da masticare, ecc.) fa tenere alta la soglia di attenzione, soprattutto sull’eventuale comparsa di allergie non solo nei confronti di prodotti di sintesi ma anche verso coloranti naturali.

Inviting, fragrant, of all colors and all shapes, they have always attracted young and old. Whether for a small snack, a delicious break or a pleasant pastime during a movie or a walk, candies have millions of fans almost everywhere. We find them packaged or loose, in supermarkets, candy shops, cinemas, on stalls, in huge displays where you can serve yourself. But what do we actually know about them? What are the most suitable storage and supply conditions to guarantee the safety of these foods?

If for packaged candies we hope that the right production and packaging practices are followed in the factories, for candies sold in bulk in self-service displays, some doubts about food safety and the correct application of the HACCP system in these cases could arise. .

The first question to be investigated is whether the conservation and supply conditions are adequate to prevent possible physical, biological and microbiological contamination. In more concrete terms, the issue remains in the hands of the health inspectors, who have the task of verifying the suitability of the measures applied in commercial establishments: regular cleaning of the sales areas and containers through the correct implementation of the HACCP system; risk analysis and monitoring; employee training.

But what do these greedy treats contain? If we want to ascertain their safety, we must ascertain not only how and where these products are sold to us but also their composition. The European directive on labeling (directive 2000/13 / EC, implemented in Italy with legislative decree 27.1.92 and subsequent amendments), in fact, requires to inform consumers about the characteristics of the products, even in the hypothesis in which they are sold in bulk, like candy in this case. When foods are without packaging and labels, the list of ingredients must be shown on a sign, where any allergens (e.g. milk, cereals containing gluten, eggs, even in trace amounts or in derivative form) appear.

And if we look at the labels with a critical eye, we cannot fail to focus on the large amount of dyes, additives and preservatives that these products contain. Although always within the limits of the law, the presence of these compounds raises many concerns, if we also consider the fact that a large part of the consumers of these products are children. Although the quantities present do not in themselves represent a danger to the health of the consumer, the presence of several dyes in the same product and all the other dyes present in other foods taken daily (flavored drinks, desserts, chewing gum , etc.) keeps the attention threshold high, especially on the possible appearance of allergies not only towards synthetic products but also towards natural dyes.

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