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Ambiente

La strada verso un sistema energetico senza fossili inizia qui

By 15 Marzo 2019No Comments

Fare a meno di petrolio, carbone e gas naturale entro il 2050 è possibile e il report dalla European Climate Foundation mostra come

(Rinnovabili.it) – Riqualificazione edilizia, elettrificazione dei consumi a base di rinnovabili e accumulo a lungo termine. Questi i punti chiave di “Towards Fossil-Free Energy in 2050”, il rapporto commissionato dalla European Climate Foundation per indicare la strada verso un sistema energetico senza fossili. Il documento, redatto da Element Energy e Cambridge Econometrics, analizza come portare a termine la decarbonizzazione della società europea prendendo come punto di partenza la stessa strategia pubblicata da Bruxelles (leggi anche Zero emissioni al 2050: la strategia per un’Europa climaticamente neutrale). Nel complesso analizza sei scenari che coprono una vasta gamma di vettori energetici e tecnologie a zero emissioni per diversi modelli geografici in rappresentazione delle differenti zone climatiche dell’Europa.

“Lo studio – spiegano gli autori – rileva come in Europa siano realizzabili diverse configurazioni di sistemi energetici privi di combustibili fossili e come ognuna di queste presenti vantaggi socio-economici rispetto a una linea di riferimento attuale. Ma sono necessarie chiare scelte infrastrutturali e politiche solide per guidare la transizione in modo da mantenere competitiva l’economia, assicurando al tempo stesso il miglior affare per i cittadini europei”.

L’obiettivo del lavoro era quello di riuscire a fornire un’analisi approfondita dell’integrazione settoriale fra comparto elettrico, termico residenziale e trasporti stradali.

Il risultato è che è possibile puntare ad un  sistema energetico senza fossili entro i 2050 garantendo nel contempo dei vantaggi socio economici che gli autori stimano in: 1,8 milioni di nuovi posti di lavoro, 23 miliardi di euro di risparmi nella spesa energetica delle famiglie e una crescita del 2,1% del PIL comunitario.

“E’ una buona notizia per il clima: oggi abbiamo già tutte le tecnologie per cessare completamente l’utilizzo dei combustibili fossili entro il 2050 in totale sicurezza e in modo conveniente”, spiega Luca Bergamaschi, Ricercatore Associato, Istituto Affari Internazionali e promotore di Clima Europa. “Le rinnovabili sono importanti ma la chiave è investire massicciamente in efficienza energetica e nell’elettrificazione intelligente del riscaldamento e dei trasporti. E’ evidente che non abbiamo più bisogno di nuove infrastrutture fossili, come gasdotti, a patto di accelerare l’impiego dell’efficienza energetica e l’elettrificazione del riscaldamento. […] Dobbiamo ripensare in toto la politica estera e le relazioni internazionali dando seriamente priorità all’attuazione dell’Accordo di Parigi.”

La ricetta per un sistema energetico senza fossili

Efficientamento energetico in edilizia: Le misure per migliorare l’efficienza termica degli edifici richiedono investimenti anticipati, ma portano a significativi risparmi su tutta la linea – fino al 22% se applicati con tecnologie intelligenti – grazie ai costi evitati sul fronte  infrastrutture e produzione, a causa della minore domanda energetica. “Dovrebbero essere trovati i mezzi per remunerare i clienti per questi costi di sistema evitati”, suggeriscono gli autori.

Elettrificazione intelligente e a base di rinnovabili: Il rapporto mostra che, poiché l’elettricità può essere uno strumento valido di decarbonizzazione, diventa interessante massimizzare il valore di quella prodotta in maniera pulita in tutti i settori dell’economia, come la mobilità, gli edifici e l’industria. L’elettrificazione, se integrata in modo intelligente nel sistema energetico, può ridurre fino al 54% la necessità di backup termico e ridurre del 70% il renewables curtailment (il distacco degli impianti eolici e solari della rete in caso di sovrapproduzione).

Bilanciamento della domanda: Questa è una sfida chiave per qualsiasi sistema energetico a zero emissioni di carbonio. Soprattutto nei paesi del Nord Europa più freddi, con un forte andamento stagionale della domanda di calore. In questo caso teleriscaldamento e l’idrogeno verde si dimostrano essere opzioni tecnicamente valide.

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