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HACCP

L’HACCP dei distributori automatici

By 6 Marzo 2020No Comments

I distributori automatici di alimenti e/o bevande, o altrimenti chiamati “vending machine”, rappresentano ormai una comoda alternativa alla classica “pausa caffè”. Presenti soprattutto in uffici, studi di professionisti, esercizi commerciali, università, e sempre più spesso, anche in fermate della metropolitane o in zone centrali della città, rappresentano “mini-punti di ristoro” che ogni giorno servono milioni di persone.

Offrono, per altro, anche una buona varietà di soluzioni, in base alle esigenze: possono infatti vendere prodotti solidi (come snacks confezionati dolci ma anche salati); bevande solubili calde e fredde (collegati alla rete idrica e non) e bevande confezionate (in lattina o bottiglia). In quanto punti di erogazione di alimenti e bevande anche i distributori automatici non possono esimersi dal rispettare le norme vigenti in materia di igiene e sicurezza alimentare.

Se infatti questa materia e il sistema dell’HACCP in generale, hanno come fine ultimo quello di tutelare e salvaguardare la salute del consumatore finale, non possono non applicarsi gli stessi accorgimenti anche ai distributori e tutelare cosi anche il consumatore che sceglie di servirsi ad uno di questi. L’applicazione del sistema HACCP perciò risulta essere analogo anche per questo tipo di attività! D’altronde, è la stessa normativa vigente che li cita. Il Reg. CE 852/2004, facente parte del Pacchetto Igiene, infatti prevede che “le strutture e i distributori automatici debbono, per quanto ragionevolmente possibile, essere situati, progettati e costruiti, nonché mantenuti puliti e sottoposti a regolare manutenzione in modo tale da evitare rischi di contaminazione, in particolare da parte di animali e di animali infestanti”.

Vengono infatti inseriti come tipo di attività direttamente nel Capito III dell’Allegato II di tale Regolamento, dove sono indicati diversi requisiti necessari ad ottenere un elevato standard di sicurezza anche in questo tipo di attività. Per la distribuzione automatica è di fondamentale importanza attenersi a quanto richiesto, oltre che nel succitato punto n. 1, anche nel punto n. 2 del Capito III ed in particolare nei suoi sottopunti b), e) ed h). E’ indispensabile perciò che “le superfici a contatto col cibo siano in buone condizioni, facili da pulire e, se necessario, da disinfettare; a tal fine si richiedono materiali lisci, lavabili, resistenti alla corrosione e non tossici (..)”; che “sia disponibile un’adeguata erogazione di acqua potabile calda e/o fredda”; e, ancora più importante, che “i prodotti alimentari siano collocati in modo da evitare, per quanto ragionevolmente possibile, i rischi di contaminazione”.

In merito a quest’ultimo punto va specificato che, così come la colonizzazione da parte di infestanti è un problema igienico-sanitario di considerevole importanza per siti di produzione, commerciali e di trasporto, lo è in egual modo anche per l’attività di distribuzione automatica, tanto che anche per questa realtà diventa essenziale attuare piani di monitoraggio, controllo ed intervento per garantire la prevenzione e il controllo. Ancora una volta, è la normativa vigente (Reg. CE 852/04) che ci viene in aiuto. Infatti, la sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti alimentari va garantita lungo tutta la catena alimentare, compresa l’esposizione/distribuzione/vendita dei prodotti presenti in un distributore; i Manuali di corretta prassi igienica devono essere intesi dall’ OSA come strumenti per l’applicazione del sistema HACCP a tutti i livelli, compreso l’utilizzo dei distributori; ed in ultimo, ma non per questo meno importante, la responsabilità sulla sicurezza degli alimenti incombe soprattutto sull’OSA.

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