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Ambiente

Tassazione CO2: la Germania pensa di estenderla a tutto il settore economico produttivo

By 30 Aprile 2019No Comments

ndiscrezioni parlano di un’accelerazione nella coalizione di Governo tedesca per tassare le attività che contribuiscono alle emissioni di anidride carbonica e favorire le energie rinnovabili.

(Rinnovabili.it) – Il Governo tedesco potrebbe estendere il meccanismo di tassazione CO2 all’intero sistema economico produttivo del Paese: a rivelare l’indiscrezione è stato il periodico Frankfurter Allgemeine, domenica scorsa.

“Sembra che arriverà una qualche forma di tassazione della CO2”, avrebbe rivelato ai cronisti a margine di un incontro il ministro dell’Economia tedesco, il conservatore Peter Altmaier. Già ad inizio aprile, la Cancelliera Angela Merkel aveva annunciato che il Governo avrebbe valutato l’introduzione di un sistema di tassazione delle emissioni di diossido di carbonio. La proposta, sostenuta dal ministro dell’Ambiente, Svenja Schulze, del partito Social Democratico, aveva incontrato le iniziali resistenze dei partiti conservatori entrati a far parte della grande coalizione di Governo nata lo scorso marzo.

Le indiscrezioni riportate dal Frankfurter Allgemeine parlano di un sistema basato su certificazione piuttosto che di una vera e propria tassazione: l’idea sarebbe quella di rendere più costose le attività che contribuiscono al cambiamento climatico tramite l’emissione di anidride carbonica e al contempo rendere l’energia prodotta da fonti rinnovabili, come eolico e fotovoltaico, più economica rispetto a quella generata in impianti a base di carbone, il cui abbandono, in Germania, è previsto entro i prossimi trent’anni.

Secondo quanto riportato dal periodico teutonico, l’aumento dei costi per utenti e industriali verrà controbilanciato da tagli nella tassazione di altri beni e servizi così da non aumentare il peso del cuneo fiscale nel suo complesso.

La proposta al vaglio del Governo tedesco dovrebbe estendere il sistema di tassazione delle emissioni di anidride carbonica anche in settori, quale parte dei trasporti e dell’edilizia, che attualmente non rientrano all’interno delle direttive europee in merito.

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