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CuriositàDa sapere

UCLA: creato materiale che produce elettricità dal contatto con la neve

By 19 Aprile 2019No Comments

I ricercatori dell’Università della California hanno realizzato il primo nanogeneratore triboelettrico alimentato dalla neve

La neve è naturalmente carica positivamente e tende a rilasciare elettroni

(Rinnovabili.it) – I ricercatori dell’Università della California hanno sviluppato un materiale che produce energia elettrica quando entra in contatto con la neve: lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nano Energy.

Gli scienziati della UCLA hanno messo a punto quello che definiscono il primo nanogeneratore triboelettrico alimentato dalla neve capace di generare cariche elettriche attraverso elettricità staticae di produrre energia tramite lo scambio di elettroni.

Un materiale economico, realizzabile in piccole dimensioni tramite la stampa 3D e flessibile esattamente come un foglio di plastica. Il processo messo a punto dai ricercatori californiani parte dal presupposto che la neve è carica positivamente e rilascia elettroni: il materiale sintetico sviluppato nei laboratori della UCLA, un composto di atomi di silicone e ossigeno, combinati con carbonio, idrogeno e altri elementi, è caricato invece negativamente. Quando la neve entra in contatto con la superficie in silicone produce una carica che viene catturata dal dispositivo e tramutata in elettricità.

“L’elettricità statica nasce dall’interazione di un materiale che cattura elettroni con un altro che li rilascia– spiega il professor Kaner, tra i principali autori dello studio e membro del California NanoSystem Institute della UCLA – Separando le cariche creiamo elettricità praticamente dal nulla”.

La scelta del composto di silicone è arrivata dopo diversi test con altri materiali, come fogli di alluminio e Teflon: il device prodotto dall’Istituto californiano potrebbe trovare immediato impiego negli sport invernali, per alimentare sistemi di monitoraggio delle performance degli atleti.

Ma le applicazioni sono molto più estese: durante l’inverno circa il 30% della Terra viene coperta dalla neve che, depositandosi, impedisce il normale funzionamento dei moduli fotovoltaici. Il materiale messo a punto dagli scienziati californiani potrebbe venire integrato nei pannelli così da garantire continuità nella generazione elettrica, anche e soprattutto quando nevica.

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